venerdì 27 gennaio 2012

Home Video: Giorno della memoria, road-movie per non dimenticare.



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 La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.»

Per caso, un paio di domeniche fa, ho visto questi due film
Per caso questi due film parlano di ebrei
Per caso questi due film sono road-movie
Per caso proprio a Gennaio casca Il giorno della memoria
Così ho deciso di dedicare un post " speciale", da non dimenticare e per non dimenticare che cosa siamo stati capaci di fare. Sperando che ognuno di noi, seppur stanco e annoiato di sentir parlare di Olocausto, (perchè tutto quello che è memoriale diventa automaticamente noioso)  quando avrà l'occasione di fare una scelta, farà quella giusta.




OGNI COSA E' ILLUMINATA                                                                                    SIMON KONIANSKY

OGNI COSA E' ILLUMINATA
Grandi nomi per un film più che buono, a partire da Sabertooth alias Liev Schreiber alla regia, Elijah Wood e il sorprendente Eugene Hutz, cantante dei Gogol Bordello. Questo road-movie funziona sin dal primo minuto, incuriosendoci con la presentazione di un personaggio con caratteristiche a dir poco, inusuali, un giovane collezionista di oggetti di famiglia. Più tardi, quel bambino ormai diventato grande, sentirà la necessità di andare a ricercare le origine del nonno defunto, nella sua patria d'origine: L'Ucraina. Qui incontrerà una guida che vale di per sè metà del film, Alex, un giovane ucraino di Odessa fissato con gli stati uniti e la sua cultura "da strada", suo nonno, autista "cieco" con il suo cane "Sammy Davis Jr. Jr.". Così si parte all'insegna di un viaggio che premette molto bene, con un trio tanto interessante quanto improbabile degno di ogni buon road movie, con in sottofondo una colonna sonora azzeccata, con un ottima fotografia, e una buona dose di piccoli colpi di scena che mantengono vivo il film. Due righe per elogiare Alex che in lingua originale ha quel marcato accento dell'est che lo rende unico, insieme al scarso bagaglio di vocaboli con i quali riesce a snocciolare per lo più ogni argomento rendendolo davvero irresistibile! Vi piacciono i Road-movie? Ecco questo non vi deluderà!




Simon Koniansky, fa parte di quel filone di commedie Francesi che ormai siamo abituati a vederci proporre regolarmente negli ultimi anni, e che non mi dispiacciono affatto. Il film parte un po a rilento, e prende un taglio più interessante e divertente quando parte il viaggio. La prima parte del film risulta un po noiosa più che altro per l'accenttuzione un po forzata degli stereotipi che caratterizzano le abitudini di vita ebraiche, forse semplicemente esposte nella maniera sbagliata in quanto strappano davvero pochi sorrisi. La seconda parte, quando inizia il Road-Movie per intenderci, è molto più incalzante e divertente, anche se senza particolari entusiasmi... La "squadra" che parte in spedizione è piuttosto piatta, con i due vecchietti caratterizzati in maniera un po banale, mentre la coppia padre figlio funziona decisamente meglio. L'idea del fantasma del padre è piuttosto azzeccata anche se già vista, così come la riconciliazione finale fra Simon e Mala. Tutto sommato un film mediocre!









Ultimamente sto vedendo diversi Road-Movie che vengono meno ad alcuni punti fondamentali di questo genere che apprezzo molto, come una forte caratterizzazione dei personaggi che è fondamentale a sopperire una trama meno primaria rispetto ad un film normale, riprese di scenari mozzafiato, una colonna sonora che risalta come componente fondamentale per la creazione di atmosfere riflessivo-introspettive, incontri con personaggi secondari che colpiscono anche dopo poche battute, e per  finire una reale crescita interiore del personaggio che compie questo viaggio alla riscoperta di se stesso. La differenza fra questi due film è proprio questa, in "Ogni cosa è illuminata" le componenti del Road-Movie sono tutte molto ben curate mentre, banalmente, in "Simon Koniansky" sembrano tutte appena abbozzate rendendolo un film mediocre contro un buon road-movie.

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